Dalla periferia fiorentina un esempio di microcredito di prossimità, costruito sulle esigenze degli abitanti di un quartiere del 'ricco' Nord del mondo
09 dicembre 2012
22 novembre 2012
CONTRO LA DITTATURA DELLA FINANZA E’ ETICO PAGARE IL DEBITO?
di Padre Alex Zanotelli Napoli 18 Nov. 2012
Ho riflettuto a lungo come cristiano e come
missionario, nonchè come cittadino, sulla crisi
economico-finanziaria che stiamo attraversando, e sono riandato alla riflessione
che noi missionari avevamo fatto sul debito dei paesi impoveriti del Sud. Per
noi i debiti del Sud del mondo erano ‘odiosi’ e ‘illegittimi’ perché contratti da
regimi dittatoriali per l’acquisto di armi o per progetti faraonici , non certo
a favore della gente. E quindi non si dovevano pagare! “E’ immorale per noi paesi
impoveriti pagare il debito,” -così affermava Nyerere, il ‘padre della patria ‘
della Tanzania, in una conferenza che ho ascoltato nel 1989 a Nairobi (Kenya). “
Quel debito- spiegava Nyerere- non lo pagava il governo della Tanzania, ma il
popolo tanzaniano con mancanza di scuole e ospedali.” La nota economista inglese
N.Hertz nel suo studio Pianeta in debito, affermava che buona parte del debito
del Sud del mondo era illegittimo e odioso.
Perché abbiamo ora paura di applicare gli stessi
parametri al debito della Grecia o dell’Italia? Nel 1980 , il debito pubblico
italiano era di 114 miliardi di euro, nel 1996 era salito a 1.150 miliardi di
euro ed oggi a quasi duemila miliardi di euro. “Dal 1980 ad oggi gli interessi
sul debito - afferma F.Gesualdi - hanno richiesto un esborso in interesse pari a
2.141 miliardi di euro!” Lo stesso è avvenuto nel Sud del mondo. Dal 1999 al
2004 i paesi del Sud hanno rimborsato in media 81 miliardi di dollari in più di
quanto non ne avessero ricevuto sotto forma di nuovi prestiti.
E’ la finanziarizzazione dell’economia che ha
creato quella ‘bolla finanziaria’ dell’ attuale crisi. Una crisi scoppiata nel
2007-08 negli USA con il fallimento delle grandi banche, dalla Goldman Sachs
alla Lehman Brothers, e poi si è diffusa in Europa attraverso le banche tedesche
che ne sono state i veri agenti, imponendola a paesi come l’Irlanda, la
Grecia…”Quello che è successo dal 2008 ad oggi - ha scritto l’economista
americano James Galbraith - è la più gigantesca truffa della
storia.”
Purtroppo la colpa di questa truffa delle banche è
stata addossata al debito pubblico dei governi allo scopo di imporci politiche
di austerità e conseguente svendita del patrimonio pubblico. Queste politiche
sono state imposte all’ Unione Europea dal ‘Fiscal Compact’ o Patto Fiscale ,
firmato il 2 marzo 2012 da 25 dei 27 capi di Stato della UE. Con il Fiscal
Compact si rendono permanenti i piani di austerità che mirano a tagliare salari,
stipendi, pensioni, a intaccare il diritto al lavoro, a privatizzare i beni
comuni. Per di più impone il pareggio in bilancio negli ordinamenti nazionali. I
governi nazionali dovranno così attuare, nelle politiche di bilancio, le
decisioni del Consiglio Europeo, della Commissione Europea e soprattutto della
Banca
Centrale Europea(BCE) che diventa così il vero
potere’ politico’ della UE. Il potere passa così nelle mani dell
banche e dei mercati. La democrazia è cancellata. L’ ha affermato
la stessa Merkel: ”La democrazia deve essere in accordo con il mercato.” Siamo
in piena dittatura delle banche.
E’ il potere finanziario che ha imposto come
presidente della BCE, Mario Draghi, già vicepresidente della Goldman Sachs,
(fallita nel 2008!) e a capo del governo italiano Mario Monti, consulente della
Goldman Sachs e Coca-Cola, nonché membro nei consigli di amministrazione di
Generali e Fiat. (Monti fa parte anche della Trilaterale e del Club Bilderberg)
.Nel governo Monti poi molti dei ministri siedono nei consigli di
amministrazione dei principali gruppi di affari della Penisola: Passera ,
ministro dello Sviluppo Economico, è ad di Intesa San Paolo; Fornero, ministro
del lavoro , è vicepresidente di Intesa San Paolo;F. Profumo, ministro
dell’istruzione è amministratore di Unicredit Private Bank e di Telecom Italia;
P.Gnudi, ministro del
Turismo, è amministratore di Unicredit Group; Piero
Giarda, incaricato dei Rapporti con il Parlamento, è vicedirettore del Banco
Popolare e amministratore di Pirelli. Altro che ‘governo tecnico’: è la
dittatura della finanza!
Infatti sotto la spinta di questo governo delle
banche, il Parlamento italiano ha votato il ‘Patto Fiscale’, il Trattato UE che
impone di ridurre il debito pubblico al 60% del PIL in vent’anni. Così dal 2013
al 2032, i governi italiani , di destra o sinistra che siano, dovranno fare
manovre economiche di 47-48 miliardi di euro all’anno ,per ripagare il debito. “
Noi italiani siamo polli in una macchina infernale- commenta giustamente
F.Gesualdi- messa a punto dall’oligarchia finanziaria per derubarci dei nostri
soldi con la complicità della politica.” E ancora più incredibile è il fatto che
sia stato proprio il Parlamento , massima istituzione della democrazia, a
mettere il sigillo “ a una interpretazione del tutto errata della crisi
finanziaria, ponendola nell’eccesso di spesa dello Stato, soprattutto della
spesa sociale- così pensa L. Gallino. La crisi, nata dalle banche, è stata
mascherata da crisi del debito pubblico.” Il problema non è il debito pubblico
(anche se bisogna riflettere per capire perché siamo arrivati a tali cifre!), ma
il salvataggio delle banche europee che ci è costato almeno 4mila miliardi di
dollari , a detta dello stesso presidente della UE, Barroso (Sembra che il
salvataggio delle ‘banche americane’ fatto da Obama sia costato su 14mila
miliardi di dollari!) .
E’ chiaro che non possiamo accettare né il Patto
fiscale della UE, né la sua ratifica fatta dal parlamento italiano
,né la modifica costituzionale dell’articolo 81 ,perché a pagarne le spese sarà
il popolo italiano.
C’è in Europa una nazione che ha scelto un’altra
strada:l’Islanda. La nostra stampa non ne parla.
L’Islanda pittosto che salvare le banche (non
avrebbe neanche potuto farlo, dato che i suoi debiti si erano gonfiati fino a
dieci volte del suo PIL!), ha garantito i depositi bancari della gente ed ha
lasciato il suo sistema bancario fallire, lasciando l’onere ai creditori del
settore piuttosto che ai contribuenti. E la tutela del sistema di welfare, come
scudo contro la miseria per i disoccupati, ha contribuito a riportare la nazione
dal collasso economico verso la guarigione. E’ vero che l’Islanda è un piccolo
paese ma può aiutarci a trovare una strada per tentare di uscire dalla dittatura
delle banche .
Per questo suggeriamo alcune piste per una seria
riflessione e conseguente azione:
- Richiesta di una moratoria per il pagamento del
debito pubblico;
-Indagine popolare (audit) sulla formazione del
nostro debito pubblico allo scopo di annullare la parte illegittima, rifiutando di pagare i debiti ‘odiosi’
o ‘illegittimi’, come ha fatto l’Ecuador di R. Correa nel
2007;
-Sospensione dei piani di austerità che, oltre
essere ingiusti, fanno aumentare la crisi;
-Divieto di transazioni finanziarie con i paradisi
fiscali e lotta alla massiccia evasione fiscale delle grandi imprese e degli
straricchi;
-Messa al bando dei ‘pacchetti tossici’ e della
speculazione finanziaria sul cibo;
-Divisione delle banche ‘troppo grandi per fallire’
in entità più controllabili, imponendo una chiara distinzione tra banche
commerciali e banche di investimento;
-Apertura di banche di credito totalmente
pubbliche,
-Imposizione di una tassa sulle transazioni
finanziarie per la ‘tracciabilità’ dei trasferimenti e un’altra sui grandi
patrimoni;
-Rifondazione della BCE riportandola sotto
controllo politico (democratizzazione), consentendole di effettuare prestiti
direttamente ai governi europei a tassi di interesse molto
bassi.
Sono solo dei suggerimenti per preparare un piano
serio ed efficace per uscire dalla dittatura delle banche.
Per chi è interessato alle campagne in atto per
un’altra uscita dal debito, consulti: smonta il debito, www.cnms.it.; rivolta il debito, www.rivoltaildebito.it; no debito, www.nodebito.it
Se ci impegniamo, partendo dal basso e mettendoci
in rete, a livello italiano ed europeo, il nuovo può fiorire anche nel vecchio
Continente.
Da parte mia rifiuto di accettare un Sistema di
Apartheid mondiale dove il 20% della popolazione mondiale consuma l’80% delle
risorse: un pianeta con un miliardo di obesi tra i ricchi, e un miliardo di
affamati tra gli impoveriti, e dove ogni minuto si spendono tre milioni di
dollari in armamenti e nello stesso minuto muoiono per fame la morte di quindici
bambini.
Il mercato, la dittatura della finanza si
trasformano allora “ in armi di distruzione di massa”, dice giustamente J.
Stiglitz, premio Nobel dell’economia. “Il potere economico-finanziario lascia
morire –afferma F. Hinkelammert- e il potere politico esegue….Entrambi sono
assassini.”
Diamoci da fare perché vinca invece la
vita!
Alex Zanotelli
Napoli, 18 novembre 2012
Per chi è interessato alle campagne in atto per un’altra uscita dal debito, consulti:
smonta il debito,www.cnms.it ;
rivolta il debito,www.rivoltaildebito.it
no debito, www.nodebito.it
16 novembre 2012
10 novembre 2012
IL PROGETTO PER LE NUOVE GENERAZIONI: GIOCO D'AZZARDO E DEBITI
Di comidad (del 08/11/2012 @ 01:18:15, in Commentario 2012, linkato 277 volte)
Lo Stato biscazziere è oggi affiancato anche da grossi gruppi privati, come ad esempio la Glaming, società specializzata in giochi online, di proprietà della Mondadori; ciò grazie ad una delle tante leggi "ad aziendam" del Buffone di Arcore. L'offerta di gioco d'azzardo quindi aumenta e si diversifica, anzi pare sia l'unico settore in sicura crescita. [1]
Nei mesi scorsi vi sono state una serie di iniziative a livello di amministrazioni locali per cercare di limitare la presenza di slot machine in luoghi prossimi a scuole o frequentati da studenti. Ma niente paura. Sono in arrivo le slot machine online. L'annuncio del nuovo business è stato lanciato trionfalmente dall'AAMS, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. [2]
Inoltre, secondo una ricerca del CNR di circa due anni fa, la media degli studenti, anche minorenni, coinvolti nel gioco d'azzardo si avvicina ormai alla soglia del 50%, e risulterebbe in aumento:
"Dal 2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che dichiarano di aver giocato in denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal 40% al 47%", spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice Ifc-Cnr e responsabile Espad (European school project on alcohol and other drugs) per l'Italia, "l'aumento maggiore è fra le ragazze, passate dal 29 al 36%, i maschi passano invece dal 53 al 57%. Tra questi studenti, nonostante il divieto di legge, circa 550.000 sono i minorenni, corrispondenti al 43% dei minori scolarizzati (dati 2009, in crescita rispetto al 38% del 2008)". [3]
Gli studenti rappresentano attualmente anche uno dei maggiori target dei servizi finanziari. L'anno scorso ha fatto scalpore la proposta del senatore Pietro Ichino di aumentare drasticamente le tasse universitarie, compensandole con la possibilità per gli studenti di accedere a "prestiti d'onore". La proposta di Ichino è in linea con le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, che da tempo persegue questo modello di finanziarizzazione dell'Università. [4]
In effetti anche grandi gruppi bancari come Unicredit, Intesa-San Paolo, BancoPosta e BNL già si muovono in questa direzione, con una serie di offerte finanziarie per studenti. Unicredit mette a disposizione una gamma di servizi finanziari per offrire agli studenti la possibilità di gestire la propria "indipendenza" (sic!). Il tutto è corredato da una ricca scelta tra vari tipi di carta di credito. [5]
La finanziarizzazione degli studi non si ferma al settore universitario. BancoPosta, in collaborazione con Deutsche Bank, offre finanziamenti anche per studenti delle scuole superiori, e persino delle elementari, anche se, per il momento, non è ancora possibile far indebitare direttamente i bambini. [6]
C'è qualche dubbio sul fatto che la Scuola sia solo una vittima innocente di questa finanziarizzazione della condizione studentesca. Qualche malpensante infatti potrebbe sospettare che l'introduzione nella didattica scolastica di termini come "credito" e "debito", sia stata una sorta di manipolazione subliminale per far familiarizzare inconsapevolmente gli studenti con la prospettiva di indebitamenti molto più onerosi ed insidiosi. [7]
L'agenzia di rating Moody's ha rilevato lo scorso anno che negli USA, dove il business dei prestiti agli studenti ha avuto la maggiore espansione, questo settore finanziario è uno di quelli in maggiore sofferenza, anche perché i prestiti ottenuti ufficialmente per fini di studio spesso hanno destinazioni improprie. Per Moody's questa però non è una buona ragione per fermare il business, come dimostra la sua attuale diffusione anche in Italia. Del resto, se i prestiti a studenti finiscono nel gioco d'azzardo, ciò che si perde con una mano, lo si riprende con l'altra. [8]
Pare che ci sia una sorta di affinità elettiva tra banche e casinò, tanto che nel gergo finanziario è entrata una nuova espressione: casino-banking, per indicare una strategia rischiosa di investimento basata su titoli tossici. Il casino-banking ha comunque la rete di protezione dei fondi pubblici di salvataggio. [9]
Ma il rapporto tra banche e casinò non va inteso solo in senso figurato. L'intreccio tra banche e gioco d'azzardo in Italia è per ora poco evidente, anche se l'inchiesta giudiziaria sui rapporti tra la Banca Popolare di Milano e la società di gioco d'azzardo Atlantis Bplus ha gettato un piccolo squarcio di luce sul fenomeno. I virtuosi tedeschi in questo settore sono invece all'avanguardia, visto che Deutsche Bank è entrata in grande stile nel business del gioco d'azzardo a Las Vegas. [10]
[1] http://www.mondadori.it/Press/Comunicati-stampa/2011/NASCE-GLAMING-LA-SOCIETA-DI-MONDADORI-PER-I-GIOCHI-ONLINE
[2] http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/gioco-in-trentino-e-allarme-studenti.aspx
http://casinoaams.net/slot-machine-online-arriva-la-conferma-di-aams
[3] http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/Adolescenti_azzardo.shtml
[4] http://www.pietroichino.it/?p=17452
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.imf.org/external/pubs/ft/fandd/2005/06/barr.htm&prev=/search%3Fq%3Dschool%2Bfinancial%2Bimf%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D513%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=yGOVUI_0HYXNswbB9YGABw&sqi=2&ved=0CDAQ7gEwAQ
[5] http://www.economyonline.it/2010/03/29/come-ottenere-un-prestito-anche-se-si-e-studenti/
https://www.unicredit.it/it/giovani/pensatoperte/iprodottiperglistudentiuniversitari.html
[6] http://denaro.it/blog/2012/08/31/sostegno-agli-studenti-patto-con-deutsche-bank-fino-a-5mila-e-per-famiglia/
[7] http://www.liceoscientificomoro.it/cartellasalvaguai/creditiEdebiti.htm
[8] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.changinghighereducation.com/2011/08/moodys-looks-at-student-debt-problems.html&prev=/search%3Fq%3Dmoody%2527s%2Bdebt%2Bstudents%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=s1CZULTcEczHsgb1_IGoDg&ved=0CFcQ7gEwBQ
[9] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.wallstreetandtech.com/regulatory-compliance/casino-banking-quant-schools-bad-banks-c/240000623&prev=/search%3Fq%3Dbanks%2Bcasino%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D513%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=sqSaUO--Cc_DtAbRwoD4Cg&ved=0CJ8BEO4BMAs
[10] http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-30/inchiesta-ponzellini-domiciliari-064150.shtml?uuid=AbpgTXkF
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.thelocal.de/money/20101215-31817.html&prev=/search%3Fq%3Ddeutsche%2Bbank%2Bgambles%2Bcasino%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=h6GaUJfrD8busgb4yoDQCw&ved=0CIUBEO4BMAg
Nei mesi scorsi vi sono state una serie di iniziative a livello di amministrazioni locali per cercare di limitare la presenza di slot machine in luoghi prossimi a scuole o frequentati da studenti. Ma niente paura. Sono in arrivo le slot machine online. L'annuncio del nuovo business è stato lanciato trionfalmente dall'AAMS, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. [2]
Inoltre, secondo una ricerca del CNR di circa due anni fa, la media degli studenti, anche minorenni, coinvolti nel gioco d'azzardo si avvicina ormai alla soglia del 50%, e risulterebbe in aumento:
"Dal 2008 al 2009 la percentuale di studenti tra i 15 e i 19 anni che dichiarano di aver giocato in denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal 40% al 47%", spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice Ifc-Cnr e responsabile Espad (European school project on alcohol and other drugs) per l'Italia, "l'aumento maggiore è fra le ragazze, passate dal 29 al 36%, i maschi passano invece dal 53 al 57%. Tra questi studenti, nonostante il divieto di legge, circa 550.000 sono i minorenni, corrispondenti al 43% dei minori scolarizzati (dati 2009, in crescita rispetto al 38% del 2008)". [3]
Gli studenti rappresentano attualmente anche uno dei maggiori target dei servizi finanziari. L'anno scorso ha fatto scalpore la proposta del senatore Pietro Ichino di aumentare drasticamente le tasse universitarie, compensandole con la possibilità per gli studenti di accedere a "prestiti d'onore". La proposta di Ichino è in linea con le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, che da tempo persegue questo modello di finanziarizzazione dell'Università. [4]
In effetti anche grandi gruppi bancari come Unicredit, Intesa-San Paolo, BancoPosta e BNL già si muovono in questa direzione, con una serie di offerte finanziarie per studenti. Unicredit mette a disposizione una gamma di servizi finanziari per offrire agli studenti la possibilità di gestire la propria "indipendenza" (sic!). Il tutto è corredato da una ricca scelta tra vari tipi di carta di credito. [5]
La finanziarizzazione degli studi non si ferma al settore universitario. BancoPosta, in collaborazione con Deutsche Bank, offre finanziamenti anche per studenti delle scuole superiori, e persino delle elementari, anche se, per il momento, non è ancora possibile far indebitare direttamente i bambini. [6]
C'è qualche dubbio sul fatto che la Scuola sia solo una vittima innocente di questa finanziarizzazione della condizione studentesca. Qualche malpensante infatti potrebbe sospettare che l'introduzione nella didattica scolastica di termini come "credito" e "debito", sia stata una sorta di manipolazione subliminale per far familiarizzare inconsapevolmente gli studenti con la prospettiva di indebitamenti molto più onerosi ed insidiosi. [7]
L'agenzia di rating Moody's ha rilevato lo scorso anno che negli USA, dove il business dei prestiti agli studenti ha avuto la maggiore espansione, questo settore finanziario è uno di quelli in maggiore sofferenza, anche perché i prestiti ottenuti ufficialmente per fini di studio spesso hanno destinazioni improprie. Per Moody's questa però non è una buona ragione per fermare il business, come dimostra la sua attuale diffusione anche in Italia. Del resto, se i prestiti a studenti finiscono nel gioco d'azzardo, ciò che si perde con una mano, lo si riprende con l'altra. [8]
Pare che ci sia una sorta di affinità elettiva tra banche e casinò, tanto che nel gergo finanziario è entrata una nuova espressione: casino-banking, per indicare una strategia rischiosa di investimento basata su titoli tossici. Il casino-banking ha comunque la rete di protezione dei fondi pubblici di salvataggio. [9]
Ma il rapporto tra banche e casinò non va inteso solo in senso figurato. L'intreccio tra banche e gioco d'azzardo in Italia è per ora poco evidente, anche se l'inchiesta giudiziaria sui rapporti tra la Banca Popolare di Milano e la società di gioco d'azzardo Atlantis Bplus ha gettato un piccolo squarcio di luce sul fenomeno. I virtuosi tedeschi in questo settore sono invece all'avanguardia, visto che Deutsche Bank è entrata in grande stile nel business del gioco d'azzardo a Las Vegas. [10]
[1] http://www.mondadori.it/Press/Comunicati-stampa/2011/NASCE-GLAMING-LA-SOCIETA-DI-MONDADORI-PER-I-GIOCHI-ONLINE
[2] http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/gioco-in-trentino-e-allarme-studenti.aspx
http://casinoaams.net/slot-machine-online-arriva-la-conferma-di-aams
[3] http://www.moebiusonline.eu/fuorionda/Adolescenti_azzardo.shtml
[4] http://www.pietroichino.it/?p=17452
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.imf.org/external/pubs/ft/fandd/2005/06/barr.htm&prev=/search%3Fq%3Dschool%2Bfinancial%2Bimf%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D513%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=yGOVUI_0HYXNswbB9YGABw&sqi=2&ved=0CDAQ7gEwAQ
[5] http://www.economyonline.it/2010/03/29/come-ottenere-un-prestito-anche-se-si-e-studenti/
https://www.unicredit.it/it/giovani/pensatoperte/iprodottiperglistudentiuniversitari.html
[6] http://denaro.it/blog/2012/08/31/sostegno-agli-studenti-patto-con-deutsche-bank-fino-a-5mila-e-per-famiglia/
[7] http://www.liceoscientificomoro.it/cartellasalvaguai/creditiEdebiti.htm
[8] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.changinghighereducation.com/2011/08/moodys-looks-at-student-debt-problems.html&prev=/search%3Fq%3Dmoody%2527s%2Bdebt%2Bstudents%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=s1CZULTcEczHsgb1_IGoDg&ved=0CFcQ7gEwBQ
[9] http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.wallstreetandtech.com/regulatory-compliance/casino-banking-quant-schools-bad-banks-c/240000623&prev=/search%3Fq%3Dbanks%2Bcasino%26hl%3Dit%26biw%3D960%26bih%3D513%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=sqSaUO--Cc_DtAbRwoD4Cg&ved=0CJ8BEO4BMAs
[10] http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-05-30/inchiesta-ponzellini-domiciliari-064150.shtml?uuid=AbpgTXkF
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.thelocal.de/money/20101215-31817.html&prev=/search%3Fq%3Ddeutsche%2Bbank%2Bgambles%2Bcasino%26hl%3Dit%26prmd%3Dimvns&sa=X&ei=h6GaUJfrD8busgb4yoDQCw&ved=0CIUBEO4BMAg
12 ottobre 2012
25 settembre 2012
Debito pubblico: se non capisco non pago
Campagna di sensibilizzazione per una gestione sovrana del debito
Si narra che per colpa del debito pubblico ciascuno di noi, neonati compresi, porti un debito di 33.000 euro. Non si sa a che titolo, né verso chi. Ma tutti ci dicono che dobbiamo pagare. Anche a costo di perdere scuola, pensioni e sanità. Sarà!... Ma a noi non pare accettabile pagare alla cieca. Prima dobbiamo capire a chi e perché. Solo dopo possiamo decidere se e quanto pagare, perché non è detto che tutto ci torni.
Attraverso la messa a punto di schede informative e la promozione di gruppi locali di sensibilizzazione, la campagna Debito pubblico: se non capisco non pago si pone l'obiettivo di mettere tutti in condizione di capire il problema e dire la propria sulle vie per uscirne. Il documento chiave è rappresentato dal Kit informativo sul debito che può essere usato come dispensa ad uso personale, come mostra pubblica o come materiale da proiettare.
All'interno del kit sono riportati maggiori suggerimenti rispetto al suo uso. L'importante è che ognuno accetti di attivarsi per diffondere la consapevolezza sul tema. Chi vuole documentarsi ulteriormente, può rovistare fra i documenti contenuti nell'archivio sul debito. Può anche visitare i siti di altre campagne: Smonta il debito, Re-Common, Rivolta il Debito, No Debito. In ogni caso invitiamo a leggere l'Appello per il congelamento del debito e a firmarlo se condiviso.
24 settembre 2012
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Altrofest arriva a Firenze il 29 e 30 settembre Altrofest parlerà di economia alternativa, consumo critico, creatività, cultura e convivialità. Visti dalla periferia. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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© 2012 Associazione di Volontariato Il Muretto - Via Lombardia 1p - P.IVA 04867290480 |
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19 settembre 2012
17 settembre 2012
ASSEMBLEA DEI
SOCI
DEL
FONDO ETICO E SOCIALE
DELLE
PIAGGE
SABATO 22 SETTEMBRE 2012
ALLE ORE 17,30
presso il Centro Sociale IL
POZZO
via Lombardia, 1/p - tel.
055373737
l’Assemblea è aperta a tutte le persone
interessate
alla
fine dell’assemblea per chi lo desidera
è prevista una cena conviviale condivisa
12 settembre 2012
L’impresa di un’economia diversa
Pubblichiamo il documento finale decimo forum di Sbilanciamoci! tenuto a
Capodarco di Fermo 7-9 settembre 2012 e il link ai video degli
interventi
I VIDEO DEGLI INTERVENTI AL FORUM
La crisi italiana si fa più grave, la recessione è estesa in tutta Europa, la disoccupazione supera il 10% e colpisce un terzo dei giovani. È questo il risultato di cinque anni di crisi e delle politiche di austerità imposte dalla finanza e dall’Europa. Il governo Monti le sta realizzando in Italia all’insegna di un neoliberismo ideologico che non risolve i problemi, aggrava la crisi, minaccia la democrazia. È necessario un cambio di rotta.
Dalle iniziative di questi mesi e dalle discussioni alla “contro-Cernobbio” di Sbilanciamoci di Capodarco sono emerse sette proposte:
1. L’Europa. È essenziale che l’Europa fermi la speculazione e ridimensioni la finanza, vietando le operazioni ad alto rischio, tassando le transazioni finanziarie; il problema del debito si può affrontare con la Banca Centrale Europea che assuma il ruolo di prestatore di ultima istanza e introducendo gli eurobond; lo scudo anti-spread introdotto di recente non risolve i problemi ed espone i paesi fragili al ricatto di un Memorandum che renderebbe permanenti le politiche di austerità; per le stesse ragioni va rifiutato il “Fiscal compact” che impone pareggio di bilancio e taglio del debito. L’Europa deve ritrovare la strada della democrazia.
2. La crisi e il lavoro. Per uscire dalla recessione è necessaria una ripresa della domanda con un maggior ruolo della spesa pubblica, da utilizzare per affrontare l’emergenza occupazione. Dobbiamo difendere i lavoratori che rischiano di perdere il posto nelle 161 crisi industriali del paese. E si possono creare 500 mila nuovi posti di lavoro attraverso investimenti sociali e migliaia di “piccole opere” di cui il paese ha bisogno: infrastrutture di base, messa in sicurezza delle scuole, riassetto idrogeologico, tutela del territorio, mobilità ed energia sostenibile, welfare e salute, istruzione e ricerca. Sono necessarie politiche che tutelino i diritti del lavoro e combattano la precarietà. La legge Fornero va rifiutata.
3. La protezione sociale. Chi è colpito dalla crisi e dalla precarietà, chi è senza lavoro deve disporre di una rete di protezione sociale e tutela del reddito, dall’estensione degli ammortizzatori sociali per i lavori atipici, fino all’introduzione del reddito di cittadinanza. Bisogna difendere la spesa sociale dalle riduzioni dei trasferimenti agli enti locali, ristabilendo i fondi per le politiche sociali; bisogna difendere i diritti dei migranti e chiudere i CIE.
4. Giovani, formazione, conoscenza. Abbiamo bisogno di un “piano giovani” che progetti il futuro di questo paese. L’accesso e la diffusione della conoscenza sono la base per offrire ai giovani nuove possibilità di lavori di qualità. Per l’istruzione e la conoscenza serve un miliardo di euro per migliorare la scuola pubblica – tagliando i 700 milioni di sussidi alle scuole private – assicurare l'obbligo formativo, finanziare università e ricerca, estendere le borse di studio per gli studenti universitari, bloccando gli aumenti delle tasse d’iscrizione e le barriere poste dal numero chiuso nell’accesso all’università.
5. Cambiare produzioni. Il vecchio modello di sviluppo non può più funzionare, lo dimostra il tramonto della Fiat e i problemi dell’Ilva. Serve una politica industriale che orienti le scelte pubbliche e private su che cosa e come produrre, riservando incentivi e riduzioni del cuneo fiscale alle imprese che investono e creano occupazione in produzioni di qualità, con nuovi prodotti e servizi, sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Va sostenuto l’impegno per la produzione e l’accesso ai beni comuni, il ruolo dell’economia solidale e di relazioni sociali fondate su sobrietà e solidarietà.
6. Tagliare la spesa militare. All’interno della spesa pubblica i tagli vanno fatti sulla spesa militare, non quella sociale: si possono risparmiare 12 miliardi di euro cancellando il programma di acquisizione dei 90 cacciabombardieri F35 e riducendo di un terzo le Forze Armate.
7. Redistribuire il reddito. Nuove risorse per la spesa pubblica si devono trovare tassando la ricchezza finanziaria e immobiliare e riducendo le imposte sul lavoro. I patrimoni superiori al milione di euro vanno tassati con un’aliquota progressiva che parta dal 5 per 1000. Va innalzata al 23% l’imposizione fiscale sulle rendite e bisogna tassare i redditi superiori ai 200 mila euro con l'aliquota del 50%. Serve una lotta sistematica all'evasione fiscale. La legalità è un fondamento essenziale per ricostruire il paese: servono misure contro la corruzione e fermare l’espansione dell’economia criminale.
È questo il “cambio di rotta” che Sbilanciamoci! chiede alla politica e all’economia italiana. È in questo modo che si può uscire dal paradigma neoliberista e dalle politiche di austerità. È in questo modo che si può estendere la partecipazione politica e rinnovare la democrazia. È questa l’agenda che deve essere al centro della discussione politica nelle prossime elezioni italiane.
10 agosto 2012
Verso il riconoscimento delle Mag
Parere positivo dalla Commissione bilancio della Camera per riconoscere il
valore sociale della finanza mutualistica e solidale
9 Ago - 09:32
La Commissione bilancio della Camera ha dato parere positivo sullo schema di modifica al testo unico bancario, volto a riconoscere il valore sociale della finanza mutualistica e solidale e, di conseguenza, quello dei suoi principali attori, le Mag, Mutue di Autogestione.
Le Mag sono società cooperative finanziarie che si basano su principi etici forti e adottano una visione sociale della finanza. Per potersi definire mutualistica e solidale, tutta l'attività finanziaria del soggetto, e tutte le attività ad essa collegate, devono uniformarsi a tre principi fondamentali: accesso al credito senza alcun tipo di discriminazione, la preferenza delle garanzie personali a prescindere dal patrimonio dei garanti e la trasparenza.
Il testo unico bancario, così come é adesso in discussione alle camere, non prevede alcun riconoscimento per la finanza mutualistica e solidale. Anzi, potrebbe addirittura comportare la morte delle Mag visto che la legge in discussione le equiparerebbe alle altre comuni finanziarie. Riguardo al microcredito, infatti, il testo si pone in netta contraddizione con i principi fondanti della finanza etica: non pone attenzione alla provenienza del denaro; non ha modalità partecipate di gestione del denaro; non richiede una finalità sociale del finanziamento. La valutazione positiva della Commissione bilancio della Camera apre uno spiraglio di speranza sul futuro delle Mag.
9 Ago - 09:32
La Commissione bilancio della Camera ha dato parere positivo sullo schema di modifica al testo unico bancario, volto a riconoscere il valore sociale della finanza mutualistica e solidale e, di conseguenza, quello dei suoi principali attori, le Mag, Mutue di Autogestione.
Le Mag sono società cooperative finanziarie che si basano su principi etici forti e adottano una visione sociale della finanza. Per potersi definire mutualistica e solidale, tutta l'attività finanziaria del soggetto, e tutte le attività ad essa collegate, devono uniformarsi a tre principi fondamentali: accesso al credito senza alcun tipo di discriminazione, la preferenza delle garanzie personali a prescindere dal patrimonio dei garanti e la trasparenza.
Il testo unico bancario, così come é adesso in discussione alle camere, non prevede alcun riconoscimento per la finanza mutualistica e solidale. Anzi, potrebbe addirittura comportare la morte delle Mag visto che la legge in discussione le equiparerebbe alle altre comuni finanziarie. Riguardo al microcredito, infatti, il testo si pone in netta contraddizione con i principi fondanti della finanza etica: non pone attenzione alla provenienza del denaro; non ha modalità partecipate di gestione del denaro; non richiede una finalità sociale del finanziamento. La valutazione positiva della Commissione bilancio della Camera apre uno spiraglio di speranza sul futuro delle Mag.
06 luglio 2012
01 luglio 2012
24 giugno 2012
ASSEMBLEA DEI SOCI
DEL
FONDO ETICO E SOCIALE DELLE PIAGGE
SABATO 30 GIUGNO 2012 ALLE ORE 17,30
SABATO 30 GIUGNO 2012 ALLE ORE 17,30
presso il Centro Sociale IL POZZO
via Lombardia, 1/p - tel. 055373737
l’Assemblea è aperta a tutte le persone interessate
alla fine dell’assemblea, per chi lo desidera,
è prevista una cena conviviale condivisa
12 giugno 2012
30 maggio 2012
RETE DI BENI E SERVIZI Sintesi della giornata di lavoro del 31 marzo 2011
Sin dalle risposte alla prima domanda emerge una concezione della ricchezza che va al di là degli aspetti puramente materiali e di accumulo, essendo spesso e per lo più definita come la possibilità di conoscere e relazionarsi con se stessi e con gli altri, di dare e ricevere aiuto e sostegno (materiale
e umano), di arricchirsi umanamente, di scambiare beni, affetti e servizi, di promuovere una giustizia sociale.
CAMBIAMENTO PERSONALE = 29 persone (disponibilità alla ridistribuzione della ricchezza materiale; miglioramento delle relazioni; sobrietà; ritrovare fiducia nell’altro).
Anche rispetto al "cambiamento", ricorre spesso, sia a livello personale che sociale, il concetto di una relazionalità o di una società priva di violenza e di guerre, di profitti e prevaricazione, di ingiustizie e povertà, perché fondata su relazioni reali e profonde, più umane, basate a loro volta sulla conoscenza vera di se stessi e degli altri, sull’autenticità, sull’accoglienza, sulla cura, sulla sobrietà e sulla fiducia.
Gruppo 3
in nessun gruppo sono emerse modalità operative che prendono in considerazione lo sconto.
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