09 maggio 2006

Microcredito ed economia critica

Dall'idea di dimostrare che ci possono essere modi alternativi nell’uso del denaro, e dalla voglia di essere elementi attivi di un cambiamento a partire dal territorio nel quale viviamo, è nato nel 2000, dopo due anni di gestazione, il Fondo Etico e Sociale delle Piagge, una esperienza di microcredito ma anche e soprattutto di finanza critica alternativa. Critica nei confronti di un sistema bancario e finanziario lontano dalla gente, mosso esclusivamente da interessi economici. Critica verso un sistema sociale che invece di offrire strumenti di autodeterminazione alle persone le rende sempre più dipendenti da meccanismi di assistenza. Gli elementi di questo progetto si possono riassumere in tre punti: la partecipazione attiva di tutte le persone coinvolte, risparmiatori e beneficiati; la stretta aderenza al territorio delle Piagge; l'essere piccoli ma nello stesso tempo visibili, per diventare un modello ispiratore di altre esperienze simili con le quali poter fare rete.

In quasi sei anni di attività sono stati raccolti più di 100mila euro con i quali è stato possibile fare oltre 70 prestiti. Alle persone finanziate non è richiesta nessuna garanzia patrimoniale, ma piuttosto l'impegno a intrecciare una relazione con gli altri soggetti di questa esperienza. Proprio questa relazione permette a persone escluse dal circuito bancario di accedere ad un credito per poter superare situazioni di difficoltà o avviare piccole attività imprenditoriali, e rende possibile al Fondo Etico e Sociale delle Piagge di registrare bassissimi tassi di insolvenza nella restituzione del denaro. Oggi credito etico e finanza etica sono vocaboli che stanno diventando comuni nel lessico bancario e finanziario. Per noi del Fondo Etico e Sociale è importante capire se è lecito far coesistere nella stessa struttura bancaria investimenti poco trasparenti, che usano il denaro inseguendo il massimo profitto spesso calpestando diritti umani o noncuranti delle ricadute sociali e ambientali, e investimenti «etici», che dovrebbero essere antitetici a questo modo di pensare la finanza. A noi sembra che per la finanza etica stia accadendo ciò che avviene per molte attività nate per essere alternative al sistema (il commercio equo) e che il sistema stesso riporta nei suoi meccanismi svilendone il loro carattere rivoluzionario e di rottura.

Per ridefinire il cammino e l'obiettivo di un percorso come quello della eticità nel sistema creditizio e finanziario, noi del Fondo Etico e Sociale con la Comunità di base delle Piagge, il contributo e la sensibilità di Fabbrica Ethica della Regione Toscana e con il patrocinio del Comune di Firenze, abbiamo organizzato oggi (ore 9) presso il Centro sociale Il Pozzo, in via Lombardia,1/p a Firenze, una giornata di riflessione sul tema «Credito sostenibile e economia critica: quando le persone contano davvero». A questo incontro, che sarà caratterizzato anche da tre seminari tematici pomeridiani sul credito di prossimità all'interno dei quartieri, per la tutela dell’ambiente e nella promozione della pace, parteciperanno tra gli altri l’economista francese Serge Latouche promotore della decrescita economica; Alessandro Santoro, prete fondatore del Fondo Etico e Sociale delle Piagge; Ambrogio Brenna, assessore alla cooperazione e alle attività produttive della Regione Toscana; Alex Zanotelli, prete comboniano; Walter Ganapini, Greenpeace; Giulio Marcon, Sbilanciamoci!; Alessandro Messina, Comune di Roma; Andrea Di Stefano, Valori, la rivista di Banca Etica.

Fondo Etico e Sociale delle Piagge - Firenze

08 maggio 2006

Credito sostenibile ed economia critica: quando le persone contano davvero

Martedì 9 maggio 2006 dalle ore 9.00 a sera
Centro Sociale Il Pozzo - via Lombardia, 1/p - Firenze

Una giornata di sostegno alle pratiche virtuose di credito alla persona, al di là delle garanzie economiche richieste dal circuito bancario tradizionale; un tema di grande attualità nel momento in cui la crisi economica erode i redditi dei più e aumentano le nuove povertà. Ne parleremo a Firenze martedì 9 maggio con alcuni dei maggiori esperti italiani del settore. Ospite d'onore della giornata, organizzata dal Fondo Etico e Sociale delle Piagge, l'economista francese Serge Latouche, promotore della decrescita economica e della cultura ad essa legata. Insieme a lui Alessandro Santoro, fondatore del Fondo Etico e Sociale delle Piagge; Ambrogio Brenna, assessore alla cooperazione e alle attività produttive della Regione Toscana; Alex Zanotelli, sacerdote impegnato da sempre in difesa dei più poveri; Walter Ganapini, presidente di Greenpeace Italia; Giulio Marcon , coordinatore della Campagna Sbilanciamoci!; Alessandro Messina, dirigente dell'Autopromozione Sociale del Comune di Roma; Andrea Di Stefano, direttore di Valori, la rivista di Banca Etica; Franco Belli, preside della facoltà di Economia dell'Università di Siena.

La novità dei seminari tematici
Per superare l'impostazione frontale, tipica delle giornate di studio, sono stati organizzati nel pomeriggio tre seminari tematici, dove chiunque potrà confrontarsi costruttivamente con i relatori e gli altri intervenuti sul credito e l'economia solidale. I seminari tratteranno in particolare il tema del credito di prossimità, all'interno dei quartieri, ma anche quello della tutela dell'ambiente e della promozione della pace.

Il doppio prologo
La giornata del 9 maggio sarà preceduta da due eventi significativi. Sempre alle Piagge, durante tutta la giornata di domenica 7 maggio, sarà inaugurata "EquAzione", la prima bottega delle economie solidali fiorentina nata da una comunità di base.
Lunedì 8 alle ore 21.00, al cinema Alter Ciak di via Faenza verrà presentata la rivista Valori con il direttore Andrea Di Stefano a cui seguirà la proiezione del film "Enron", documentario sul disastro finanziario del secolo.

Le tante sfumature della Finanza Etica

È a Firenze che si concentra più della metà del microcredito erogato in Italia, il 55%, secondo uno studio elaborato per l’Associazione Finanza Etica da Lunaria. Un dato sorprendente, che fa della nostra città un laboratorio di finanza etica unico a livello nazionale.
È anche per questo che proprio a Firenze, oltre che a Bologna, si è svolta quest’anno il 18 novembre la Giornata Nazionale della Finanza Etica, che ha visto confrontarsi esperti, operatori, amministratori e semplici cittadini sui problemi e le prospettive di questo nuovo settore. Che in realtà proprio nuovo non è, ma che da pochi anni sta catturando sempre più l’attenzione. E così, anche il palazzo simbolo dell’amministrazione cittadina, Palazzo Vecchio, ha aperto i suoi battenti alla finanza etica ospitando il convegno conclusivo dell’evento. Un’occasione interessante, che ha dato modo di mettere a confronto due approcci diversi sul fenomeno: da un lato quello delle istituzioni – al convegno c’erano i rappresentanti di Comune e Regione – dall’altro quello di una realtà di base come la Comunità delle Piagge, con il suo Fondo etico e sociale che dal 2000 raccoglie risparmio tra i soci e concede microcrediti senza ricorrere alle banche.
E se da un lato Ambrogio Brenna, assessore regionale alle attività produttive, Tea Albini, assessore comunale al bilancio, e Ornella De Zordo, consigliera comunale di Unaltracittà/unaltromondo, hanno illustrato come le amministrazioni possono svolgere un ruolo fondamentale nell’orientare il sistema economico verso la certificazione sociale, piuttosto che il mondo bancario verso criteri etici, dall’altro lato don Alessandro Santoro ha ribadito che tutto questo non basta, e che per emanciparsi veramente dal “sistema” non si può che rifiutare in toto l’idea che dal denaro possa nascere altro denaro – rifiutare, in altre parole, le banche stesse.
Approcci inconciliabili? Approcci distanti, sicuramente. Ma probabilmente quel 55% di microcredito italiano che si concentra a Firenze è merito di tutt’e due, e probabilmente occasioni di confronto come il convegno che si è svolto a Firenze offrono a tutt’e due motivi di riflessione e di crescita. (Anna Boncompagni)

Alle Piagge esiste un Fondo per persone in difficoltà dove il denaro è solo un mezzo e la garanzia è data dalla conoscenza tra i partecipanti

Giuseppina ha sessantun anni e la grinta di un leone. Da dieci anni ‘lavora con il ferro’ insieme a Don Alessandro Santoro della Comunità delle Piagge. “Il prete mi aiuta in un lavoro che ho cominciato a fare da sola, da quando ho perso mio marito. Avevamo un chioschetto di bibite e panini a Scandicci si lavorava tanto!” dice Giuseppina, che all’età di 50 anni e con due figli grandi si è trovata senza marito e senza lavoro. “Qualcosa per la pensione di mio marito mi danno, ma come si fa, le spese sono tante! All’inizio raccoglievo il ferro e gli altri metalli ai bidoni o dove lo trovavo, per fare qualche liretta. Adesso lo stesso lavoro lo faccio con il prete. Andiamo a prendere il ferro ai negozi con il furgone, lo portiamo là dietro, gli si dà con le chiavi e il mazzolo. Poi si prende il ferro, il rame e l’ottone e si portano sotto all’Indiano. A volte si prende 30, a volte 60, anche 100 euro. Metà io e mezzi il prete. Certo non è tanto, ma intanto qualcosa si fa!”
Chi può dire nella vita di non aver mai avuto problemi economici? Magari non tutti si sono trovati dall’oggi al domani ad affrontare il futuro da soli e senza i risparmi di una vita. Ma non è difficile immaginarne il dramma.
“è proprio questo è uno dei problemi più grossi” ci dice Adriana, una tra le giovani partecipanti al Fondo Etico delle Piagge. “è capitato anche a me e a mio marito di essere raggirati da un’agenzia immobiliare prima di acquistare la casa. Se non avessimo avuto la fortuna di avere due stipendi stabili e l’appoggio di persone a noi vicine, non so come sarebbe andata a finire! Oltre alle difficoltà economiche imminenti lo sconforto e la vergogna sono sentimenti con cui è difficile fare i conti. Proprio per questo credo tanto nell’attività del Fondo Etico. Quello che facciamo è far sentire a queste persone che non sono sole. E che possono contare su una rete che va al di là dei criteri di ‘solvibilità’ bancaria, che cerca di trasmettere fiducia, ridare speranza e far parlare piccoli e grandi drammi quotidiani, per cambiare la vita di chi pensa di non farcela più.”
È un legame personale quello che si instaura all’interno del Fondo Etico. Una volta estinto il debito ogni partecipante rimane socio del fondo, magari nella prospettiva futura di diventare un finanziatore se le cose andranno bene. Tutto questo è ben diverso dalla beneficenza, magari di quella che ci ricordiamo di fare sotto Natale riempiendo qualche bollettino trovato per casa. In quel tipo di beneficenza non c’è responsabilità sull’utilizzo effettivo del denaro.
Anche il lavoro di Giuseppina, che fa parte del progetto Isola del Riciclaggio, ha avuto un finanziamento dal Fondo Etico.
Come ci dice Pina, un’altra partecipante al Fondo “La prima volta che fui informata dell’esistenza del Fondo Etico e di come funzionava, fui molto colpita dal fatto che il denaro non era considerato e usato come una fonte di guadagno, ma una necessaria risorsa economica. Sia per aiutare persone in difficoltà, che per intrecciare relazioni, per ridare fiducia e speranza nella vita. Restituendo identità e dignità all’essere umano.”
Attualmente gli aderenti al fondo sono 70 (62 soci ordinari e 8 donatori) il denaro raccolto in totale è di 66.529 euro. I prestiti ancora in corso sono 31 per un totale di 53.401 euro. “Facciamo appello a chiunque sia interessato a partecipare al Fondo. Attualmente il denaro è quasi totalmente impiegato e non mancano purtoppo nuove richieste di finanziamento” ci dice ancora Adriana. E con i tempi che corrono tra crack della Parmalat, bond argentini, fondo pensione Comit, Banca 121 e la nostrana Banca Romanelli, c’è da crederle. (Roberto Deri)

Per informazioni e adesioni
al Fondo Etico e Sociale delle Piagge:
Chiara e Fabrizio 055/311856.
Uno “sportello” del Fondo è aperto a lunedì alterni alle 18.30 presso il Centro Sociale Il Pozzo, in via Lombardia 1p alle Piagge, Firenze, tel. 055/373737
Per contributi, c.c.p. 24725509