Perché nel Fondo è essenziale la fiducia e, per una come me che fa fatica a fidarsi delle persone, è un continuo mettermi in gioco, perché il Fondo Etico si fonda proprio sulla fiducia: io mi fido delle persone che incontrano i richiedenti prestito, mi fido delle loro valutazioni e considerazioni; mi fido di chi riceve i prestiti e dell’ impegno che mette nel restituirlo, mi fido dei soci e delle persone che partecipano alle assemblee, convinta che la loro presenza, in quel momento è la linfa vitale del Fondo .… insomma il Fondo Etico è una palestra di fiducia, e anche solo per questo è un luogo “eccezionale”.
Faccio parte del Fondo perché l’economia, la finanza, che sembra sempre sfuggirci dalle mani, viene sbriciolata e resa di nuovo umana.
Faccio parte del Fondo perché sempre di più, ultimamente, mi sto convincendo che soltanto le esperienze piccole, limitate territorialmente, possono avere un futuro rivoluzionario, cioè possono incidere davvero e lasciare un segno. Il Fondo Etico funziona ed ha senso perché si impone, ogni giorno, di rimanere un’esperienza piccola, all’interno della quale restano vivi i rapporti, le relazioni e gli affetti fra le persone. Il nostro mondo è pieno di situazioni e realtà che, pur nate da principi importanti e positivi si sono poi del tutto perse nel crescere, nell’ ingrandirsi… Il Fondo invece non ascolta le lusinghe dell’ampliamento, e quindi dell’aumento di potere, e resta ancorato proprio alla prossimità, al proseguire fianco a fianco.
Faccio parte del Fondo perché il fondo è in continuo movimento, in continuo sviluppo, ma non verso l’espansione, verso invece la profondità, ed è in questa dimensione che mi ritrovo e voglio continuare a camminare.
(Francesca)