11 novembre 2015

A causa di sopraggiunti problemi personali ANDREA BARANES non potrà essere presente.
All’incontro “EVADERE LA FINANZA: dalla speculazione all’autogestione” parteciperà UGO BIGGERI presidente di Banca Etica.





Fondo Etico e Sociale delle Piagge  e  Comunità di base delle Piagge 

ti invitano alla

7a festa del microcredito

“dal denaro non si può fare altro denaro”

domenica 15 novembre 2015
Centro Sociale IL POZZO via Lombardia, 1/p Le Piagge – Firenze

ore 13.30  Pranzo di gusto a prezzo giusto (offerta libera – prenotazioni 055373737)
ore 15.30  Intrecciamo la Rete: gioco di partecipazione attiva sulla ricchezza che abbiamo e non sappiamo

ore 17.00  EVADERE LA FINANZA: dalla speculazione all’autogestione
incontro dialogo con ANDREA BARANES presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica
della rete di Banca Etica e ALESSANDRO SANTORO prete delle Piagge

ore 19.00  il TEATRO CONTADINO LIBERTARIO presenta:
"Ci dispiace, siete su una terra che non vi appartiene più...“

BRUCIATE e VIN BRULE’

Durante tutta la giornata BANCHINI e MERCATO con:
realtà di microcredito: Fondo Etico e Sociale delle Piagge, Il Seme, Mimù, Il Raggio, Micropoli, Microuno, Microcrediamoci
Mag Firenze – Mondeggi Fattoria senza padroni – Operazione Colomba - Casale di Villore – Pantagruel –
Mercato libero dei soci e apertura straordinaria della bottega EquAzione e del Chiosco del libro usato

05 ottobre 2015

DOMENICA 11 OTTOBRE 2015
ALLE ORE 17,00
 
Centro Sociale IL POZZO
via Lombardia, 1/p - tel. 055373737
 
ASSEMBLEA

FONDO ETICO E SOCIALE DELLE PIAGGE
 
ORDINE DEL GIORNO:
- presentazione nuove richieste di prestito
-preparazione festa del microcredito
- il punto sul manifesto del microcredito
- il gioco della rete beni e servizi
 
alla fine dell’assemblea per chi lo desidera
è prevista una cena conviviale condivisa
 

28 giugno 2015



ASSEMBLEA DEI SOCI DEL FONDO ETICO
E SOCIALE DELLE PIAGGE


Sabato 4 Luglio 2015 alle ore 17,30


Centro Sociale “IL POZZO”
via Lombardia, 1/p tel. 055373737


L'Assemblea è aperta a tutte le persone interessate

Alla fine dell’assemblea chi lo desidera potrà cenare all’Osteria Popolare.

Il  ricavato sarà utilizzato per sostenere il Fondo Etico e Sociale delle Piagge

Storie di Pi.P.Pi*


 Fedele al suo personaggio, Pippi é una ragazzina dalle tasche sempre vuote!

Felice di questa "povertà" che è un continuo dare per ricevere / ricevere per dare e le permette così di accumulare una ricchezza di storie da sostenere e valorizzare.

 Anche la primavera appena trascorsa é stata densa di incontri con persone che, benché spesso accomunate da necessità simili, ci hanno reso partecipi di storie molto diverse.

A fine febbraio si è rivolta a Pippi C., una signora che vive alle Piagge da pochi anni e che ha passato una vita piena di interessi in Austria insieme ad un marito musicista. Ora le fa compagnia un cagnolino e una figlia che sta a Prato con la famiglia. Ha ricevuto 500 € per ripagare il noleggio di una carrozzina che ha dovuto usare per qualche mese in seguito ad un infortunio e per saldare una bolletta piuttosto consistente per una mancata lettura del gas. Valentina e Chiara le faranno da referenti.

Ad Aprile sono stati emessi altri due prestiti.

Uno a R.,conosciuto da tutti nella Comunità, che già aveva usufruito di un prestito in precedenza. È un ragazzo molto giovane e, nonostante questo, papà per la seconda volta. Purtroppo un lavoro non andato a buon fine gli ha fatto saltare il pagamento di diverse bollette, e anche questa volta con i 500 € di Pippi ha potuto mettersi in pari. Lo seguiranno Chiara e Valentina.

L'altro prestito è quello di F.,che anche se adesso risiede a S.Mauro a Signa è da tempo presente in alcune attività della Comunità. Per lei il prestito di 350 € era urgente; avendo trovato un lavoro doveva iniziare al più presto , ma la distanza fra casa e luogo di lavoro le imponeva un abbonamento al treno ed uno all'auto bus ( oltre che una levataccia e diverse ore di viaggio ogni mattina). Chiara sarà la sua referente.

Gli ultimi due prestiti sono stati fatti a maggio e sono storie molto diverse.

L. abita alle Piagge ed è conosciuto più o meno da tutti nella Comunità da tanto tempo. Ha un passato di musicista, ma da un po' non lavora e si è rivolto a Pippi per un piccolissimo prestito di 80 €. Serviva per tamponare urgentemente un debito di spese condominiali e Fabrizio che lo conosce da tanto lo seguirà nella restituzione.

Infine abbiamo conosciuto G., un giovane studente di ragioneria che abita con la famiglia in via Liguria e che ha scoperto l'esistenza del Fondo Etico cercando in Internet informazioni sul microcredito. Cercava una soluzione per aiutare i genitori, un babbo malato e disoccupato e una mamma che lavora "grazie" alla propria disabilità, a pagare delle bollette arretrate che si erano accumulate nonostante i sacrifici fatti quotidianamente per tirare avanti con un entrata mensile di 700€. G. ha studiato nel dettaglio tutto il loro piano per il rientro del prestito di 500 € e lo seguiranno Gianna e Valentina.

* Piccoli Prestiti PIagge

I SOGNI DELLA MAG6 (Giovanna per Mag6)


Si perché la mag6 non ha un sogno. È più una confederazione di sogni. A volte davvero anche tanto differenti. I sogni dai quali è nata, i sogni scaturiti da tutte le differenti realtà che l'hanno partorita e che l'hanno fatta crescere, i sogni di ogni persona, di ogni progetto, in carne e ossa, che la compongono e la fanno respirare ancora oggi.
In questo particolarissimo caso, sono i sogni che chi scrive ricorda, riconosce e riesce a vedere: un paesaggio, dunque, molto parziale. Immaginatevi molto molto altro!
 Per me personalmente la differenza tra sogno e illusione sta in un preciso punto di partenza: il sogno nasce dalla realtà, dall'esserci dentro fino al collo, dal desiderio di trasformarla e produrne di nuova, di andare oltre ricette, modelli, abitudini scontate, convenzioni indiscutibili, il sogno desidera un qui e ora che accetti il rischio dell'imperfezione e della fatica, il sogno ha molto coraggio, si muove, si sporca di vita, consapevole che dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fior, il sogno ha fame e sete di altro, di oltre e di altrove, basta che si possano immaginare e poi  toccare, ascoltare, sentire, annusare, mettere in comune, il sogno si presta a un buon pasto conviviale in cui ci si guardi negli occhi e ci si offra con sincerità; l'illusione non prende misura della realtà, preferisce dimenticarla, astrarsene, girarsi per non vederla, evadere dalle sue spiacevolezze come dai suoi orrori, l'illusione preferisce crogiolarsi nell'attesa, viversi possibilmente in un egocentrismo intento al proprio ombelico e indifferente all'altro da sé, preferisce rimandare il cambiamento a un vago sol dell'avvenire, l'illusione mi sembra che basti a se stessa e preferisca stare ferma ad aspettare, l'illusione va molto bene per gli aperitivi vedo gente faccio cose, per i bla bla della chiacchiera .
 Mentre la immaginavamo, la mag6, ventisette anni fa, partendo da realtà già vive di altre Mag e dai nostri vivissimi desideri di costruirne un'altra, il sogno forte e urgente era quello di rimettere tra le nostre mani, nelle nostre pratiche, l'economia, nel senso profondo di amministrazione condivisa di risorse comuni e nel senso di immaginazione di approcci e di pratiche differenti rispetto al denaro.
 Venivamo da gruppi politici e religiosi (spesso coincidenti negli approcci), da mondi libertari, da attivismi e movimenti, accomunati da un atteggiamento di rimozione verso il denaro. L' esito era che il denaro, anche quello di chi lottava per il cambiamento, per la giustizia, per un mondo liberato, per l'armonia tra viventi e ambienti, continuava a essere gestito da chi osteggiava qualsiasi cambiamento che non fosse deciso dal potere, da chi costruiva ogni giorno l'ingiustizia, da chi il mondo lo voleva schiavo e consenziente, da chi calpestava viventi e ambienti in nome del profitto, indifferente a qualsiasi presente, ignorando qualsiasi futuro.
Insomma... come nel presente.
Con una differenza che fa la differenza, però: che ciò che quel sogno ha prodotto sono pratiche concrete che cambiano davvero la vita delle persone, sempre ancora troppo poche certo, ma il sogno continua a lavorare e a produrre altra realtà, altre vite che cambiano, giorno dopo giorno.
 Oggi nelle mag e molto oltre le mag, le pratiche di economie differenti, di diversi usi del denaro come bene comune, come strumento di giustizia e di un buon vivere, si sono fatti innumerevoli sentieri, differenti e creativi e continuano ad alimentare l'immaginazione sognante di chi non si vuole rassegnare, di chi non china la testa, di chi non si piega all'indifferenza, di chi è indomabile e si ribella alla rassegnazione di fronte al dominio del profitto e dell'ingiustizia.
 Ma un altro sogno che intravedo, nelle origini e nel presente della Mag6, è quello che chiamerei: il denaro non basta. Un sogno che attraversa sentieri in cui il denaro e l'economia abbracciano vite reali, progettualità,  idee in carne e ossa, relazioni, in un cammino in cui questi diversi sentieri  - che hanno i contorni dell'arte, dell'amore per questo pianeta, delle relazioni solidali, di giustizia per tutte e ognuno, di un sano rapporto con la terra e con il cibo, della possibilità di restituirsi percorsi di vita e ritrovare un senso -  giungono a oltrepassare il bisogno di denaro promuovendo e praticando la gratuità, la reciprocità della mutua autogestione che della Mag è origine e nome. Questo sogno che continuiamo a sognare e a praticare.
Si chiama mutualità: oltrepassa il denaro, ne immagina uno differente e autogestito, fa circolare saperi beni e servizi gratuiti, promuove incontro e relazioni vere di mutuo sostegno, si interroga sulla propria cittadinanza attiva, innesca concreta critica politica e azioni di cambiamento sociale in relazione con altri soggetti che lo vogliono costruire, ora e qui, nella fatica, nell'errare, che è sbagliare e camminare, che è camminare domandando, che è il letame da cui nascono i fior.
 Questo sogno per me ha i profili di una libertà che continua, non finisce, dove inizia quella dell'altro! 

Il nostro manifesto del microcredito


Sabato 13 giugno ci siamo ritrovati per continuare il lavoro di costruzione del Manifesto del Microcredito di prossimità, il progetto che era partito  ad ottobre dell'anno scorso in occasione della VI festa del Microcredito.

Erano presenti oltre a noi del Fondo Etico, anche rappresentanti del Raggio, Microuno, SeMe, Nodo mag Q3, Microcrediamoci.

In questi ultimi mesi ogni realtà si era presa l'impegno di affrontare autonomamente la composizione di un discorso chiaro e sintetico, in grado di dare un'immediata lettura del significato politico e delle modalità di applicazione di questa finanza alternativa.

Le "parole chiave" a lungo discusse , avrebbero dovuto essere ulteriormente selezionate fino a trovarne un gruppo ristretto, massimo di 10, in modo da poterle enunciare come corredo al testo.

I contributi delle varie realtà sono stati diversi nello stile e nella forma, ma i concetti espressi sono stati gli stessi , a conferma del lavoro di analisi fatto nei precedenti incontri.

Il problema è sorto quando si è trattato di concretizzare e dare una forma definitiva a quello che, più che manifesto, ci è sembrato giusto definire "Carta".

Si è infatti ribadito che la finalità di questo lavoro è quella di creare uno strumento di identificazione, che non sia solo cassa di risonanza delle attività svolte o materiale esplicativo per chi non conosce le pratiche di finanza alternative, ma anche e soprattutto un testo di riferimento e di connessione fra le varie realtà che aderiscono ed operano nel microcredito di prossimità.

Pertanto è stato deciso di mantenere questo schema : un breve testo che descriva valori, obiettivi e strumenti della pratica del microcredito, usato come cappello all'elencazione di quelli che sono i principi fondanti, e di continuare a lavorare per creare un "glossario". Una specie di vocabolario che declini le 10 parole scelte e descriva il significato di ognuna in rapporto al pensiero politico e all'azione pratica delle varie esperienze partecipanti.

Le parole scelte in definitiva sono:

-denaro come strumento

-relazione

-territorialità

-reciprocità

-obiezione bancaria

-tasso zero

-giustizia sociale

-responsabilità

-autogestione

-dignità

-trasparenza


Il lavoro non è ancora finito, anzi sembra ancora difficile riuscire a mettere insieme le forze di ogni partecipante, evitare di disperdere le idee e le energie, in quanto il progetto è importante e spesso non ci si sente adeguati ad affrontare un compito così complesso, e si rischia che proprio nel troppo discutere si sminuisca il Valore di quello che dovrebbe essere invece immediatamente riconosciuto e unanimemente abbracciato. Per chi volesse partecipare a questo "faticosissimo", ma bellissimo lavoro, il prossimo incontro è stato fissato per sabato 5 settembre alle ore 17,00, sempre al centro sociale, qui alle Piagge.

(Valentina)

Siamo umani e quindi VARIOPINTI


 Mi ritrovo in un paese dove non poche persone hanno paura della morte e hanno paura della vita. Hanno paura, sempre e comunque. Sobbalzano scorgendo la propria ombra. Ringhiano scorgendo l’ombra altrui. Sono talmente paurosi che preferiscono tacere di fronte ai soprusi dei potenti. E per sfogare la frustrazione, se la prendono con chi non è identico a loro.

 Se fossimo tutti uguali, nel senso di identici – stesse facce, stesso colore della pelle, dei capelli, dei vestiti, stessa razza scialba e triste – il mondo sarebbe talmente noioso che me ne andrei volentieri all’altro mondo. Se non ci fossero i paurosi – che come i cani isterici, abbaiano e a volte mordono quando si spaventano – non dovremmo neppure essere costretti a dire banalità del tipo: “i nostri amici sinti lavorano e pagano le tasse come tanti altri, e se tra loro c’è chi ruba, difficilmente accaparrerà tanto bottino da poterci comprare diamanti o una laurea a Tirana...”

 Banalità come: “ho un’amica Sinti che lavora in un negozio, e ci mette così tanto impegno che, quando si assenta per allattare la bimba, il negozio si incasina…”, quasi che essere Sinti significasse dover dimostrare di saper fare le cose che fanno gli altri.

 E perché mai mi ritrovo costretto a rivendicare una banalità del genere?: “Tutti hanno diritto di manifestare, tanto più che sono cittadini italiani praticamente da sempre”. Manifestare per la propria dignità di esseri umani, per il diritto a esistere oggi, per la memoria dei tanti che si videro togliere il diritto di esistere ieri.

 I paurosi di ieri fecero finta di non vedere quando i vicini di casa scomparivano nel nulla. Qualcuno sogghignò soddisfatto quando i diversi da loro smisero di colorare le strade, lasciandole grigie di selciato, asfalto e uniformi. L’ Europa interamente grigia, cupa e tetra, è ciò che vagheggiano i paurosi. Tutti in uniforme, niente colori che sporcano la vista.

Del resto, si chiamano uniformi perché uniformano il mondo.

Oggi le menti uniformate vorrebbero che persino la frutta fosse identica, stessa misura e apparente perfezione estetica, e quella diversa finisce al macero. Il prezzo da pagare per l’uniformità è “nutrire” la terra di veleni.

 Ma noi siamo umani, non prodotti da supermercato, siamo diversi, e proprio per questo, variopinti.

 

Pino Cacucci


Intervento alla manifestazione nazionale dei Sinti a Bologna

domenica 17 maggio

(da A rivista anarchica n°400)

09 febbraio 2015

ASSEMBLEA
FONDO ETICO E SOCIALE DELLE PIAGGE

SABATO 14 FEBBRAIO 2015
ALLE ORE 17,30

presso il Centro Sociale IL POZZO

via Lombardia, 1/p - tel. 055373737

l’Assemblea è aperta a tutte le persone interessate

alla fine dell’assemblea per chi lo desidera è prevista una cena conviviale condivisa