24 dicembre 2010

Il Welfare non è un lusso

Sotto la montagna di rifiuti che sta sommergendo - nuovamente - la città di Napoli e la Campania vengono seppellite molte altre drammatiche emergenze sociali. Da mesi assistiamo alla chiusura di decine di case-famiglia, di centri diurni e di strutture residenziali, luoghi accoglienti e percorsi per persone, bambini e adulti, segnate dall’abbandono, dall’abuso e dal maltrattamento, dalla povertà, dall’emarginazione, dal fallimento. Persone che soffrono di disagi mentali e fisici. Persone la cui assistenza, nella migliore delle ipotesi, ricadrà sulle famiglie o spingerà unicamente al ricorso a nuove e vecchie istituzioni totali: non solo carceri, manicomi e istituti per bambini ma anche risposte inappropriate come ospedali e cronicari. Di fatto, a Napoli sono stati tagliati oltre cento servizi territoriali e quasi mille posti di lavoro per operatori sociali.

Per noi uno Stato è civile quando è in grado di garantire i diritti inviolabili dei cittadini; assicura pari dignità sociale ad ogni persona; tutela la salute come diritto fondamentale; assicura cure gratuite a tutti; garantisce l’esercizio degli stessi diritti civili e sociali su tutti i territori del paese; promuove coesione e solidarietà sociale, rimuove gli squilibri e le ingiustizie sociali; è in grado di garantire ai lavoratori il diritto ad una retribuzione certa ed adeguata. Questi principi sono enunciati nella nostra Costituzione.

Questo non è uno Stato giusto, perché al Sud più di una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà, perché i disoccupati sono il doppio rispetto al resto del paese, perché la spesa sociale è cinque volte più bassa della media nazionale, perché essere anziani, bambini, disabili o semplicemente cittadini al Sud significa vivere in una condizione di difficoltà, peggiore di quella del resto del Paese.

Il Comitato «Il Welfare non è un lusso», insieme agli operatori e alle operatrici sociali in sciopero della fame e ai 300 che occupano l’ex Manicomio Leonardo Bianchi di Napoli, simbolo di questa lotta di civiltà, chiede al Governo, alle Regioni e ai Comuni di evitare ogni genere di taglio alla spesa sociale in Campania, al Sud ed in tutto il Paese, di ritornare ad investire seriamente sullo stato sociale, di valorizzare il lavoro sociale, di definire con la massima urgenza un piano per il superamento dell’emergenza in Campania e l’immediata riapertura dei servizi.

Il welfare non è un lusso: le politiche sociali garantiscono il benessere delle persone, più legalità e più sicurezza nei territori. Senza il lavoro di chi tutela la salute, l’assistenza, il benessere, la socialità e la legalità, le città saranno più povere, meno sicure e più violente.

22 dicembre 2010

Memorie di neve e ferrovie

Io nell'85 nelle ferrovie ancora non c'ero, sono entrata come Capo
Stazione poco dopo, nell'87 quando ancora erano Ente pubblico,
trasformate così, da Azienda Autonoma, attraverso la legge 210 dell'85
appunto. La nevicata di quell'anno me la ricordo eccome perché ero
studente fuori sede da Pescara e viaggiavo rigorosamente in treno. In
quell'invernata, in cui nevicò tanto anche sul mare a casa mia, presi
il treno in piena emergenza maltempo e, con qualche ora di ritardo,
molto freddo e molta pazienza, i convogli si muovevano, lenti, ma si
muovevano. Erano pochi però ed in parte, come mi ricorda mio marito, di
turno in questo fine settimana infernale e costretto a passare la notte
in stazione venerdì sera per essere presente a lavoro il sabato
mattina, furono subito soppressi per non creare nei viaggiatori
aspettative impossibili da mantenere. Stavolta no, FS non ha voluto
sopprimere niente nella pia illusione di potere, con la tecnologia,
garantire tutto. Confermo che c'erano meno treni e più persone a
lavorare e che le stazioni erano presenziate da personale fs, non da
operai di ditte che devono essere chiamati al momento e magari
risiedono così lontano (e fanno mille altri lavori contemporaneamente)
da non poter nemmeno arrivare sul luogo di lavoro quando necessario. Le
"scaldiglie" per gli scambi sono una ormai datata e collaudata
invenzione, permettono di girare i deviatoi in caso di ghiaccio, ma, da
quello che è successo, in caso di neve non garantiscono. Ieri è passato
da me un operaio degli impianti elettrici in pensione, con cui ho
condiviso nottate insonni e preoccupate di me, giovanissima Dirigente
Movimento (come si chiama in effetti il Capo Stazione proprio perché il
suo compito è far muovere i treni in sicurezza!) a guardia di scambi
non funzionanti, di rotaie rotte per il freddo o in fibrillazione per
il caldo, di segnali che, improvvisamente, non si accendono più al
verde, Dio solo lo sa perché. Nottate di treni merci lunghissimi ed
anonimi che si affacciavano al fascio di Rifredi a chiedere ricovero
durante il pasto veloce dei macchinisti (che si chiamavano Maestri!)
giunti affamati dall'Appennino, trascinandosi ritardi infiniti e voglia
di casa e riposo. Eravamo in diversi a condividere i turni e ci
volevamo molto bene ed i più anziani, che fossero operai, manovali, o
dirigenti, insegnavano tutto ai noi più giovani e noi ci sentivamo
tranquilli.
L'operaio in pensione mi conferma le fiaccole dell'85, di
cui racconta Tiziano, ed i treni fatti marciare a passo d'uomo e uno
alla volta ma, in qualche modo, fatti muovere. Sì, è cambiato tutto,
anche quello che non doveva affatto cambiare.
Un caro saluto a tutti

Adriana

21 dicembre 2010

Inchiesta derivati a Firenze, ipotesi truffa aggravata: sequestrati 22 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Firenze ha posto sotto sequestro preventivo 22 milioni di euro in istituti di credito nazionali e stranieri per i quali si ipotizza il reato di truffa aggravata, relativamente a contratti di finanza derivata sottoscritti dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e da altri 3 Comuni della provincia fiorentina. Lo riferisce la stessa Guardia di Finanza in una nota. Le operazioni delle fiamme gialle, coordinate dalla Procura di Firenze, sono state focalizzate su Swap stipulati al 1999 in poi dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e dai Comuni di Campi Bisenzio, San Casciano Val di Pesa e Tavernelle Val di Pesa per somme pari a oltre 1,4 miliardi di euro.

Oltre a profitti illeciti acquisiti ingiustamente dalle banche, spiega la Gdf nella nota, e’ stato stimato che le perdite che gli enti interessati hanno accumulato, in conseguenza della sottoscrizione dei citati contratti derivati, ammontano a circa 123 milioni di euro. Gli indagati sono 22: si tratta di dirigenti, funzionari e consulenti delle banche. Sono in corso anche 29 perquisizioni in abitazioni e uffici di dipendenti delle banche e amministratori pubblici.

Il sequestro delle somme, che secondo gli inquirenti costituirebbero un illecito profitto, e’ stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Firenze nei confronti di Merrill Lynch International di Dublino (circa 15milioni), Deutsche Bank AG di Londra (circa 1 milione e 700mila euro), Ubs Investment Bank di Londra (circa 1 milione di euro), Natixis Sa di Parigi (circa 2milioni 200mila euro), Monte dei Paschi di Siena (750mila euro), Dexia Crediop di Roma (634mila euro).
"http://www.altracitta.org/2010/12/21/inchiesta-derivati-a-firenze-truffa-aggravata-sequestrati-22-milioni-di-euro-il-commento-di-ornella-de-zordo/"